Parliamo bene del Soave!

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Acino Parlante

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02/10/2010

Quello che sta succedendo nella bella cittadina veronese è senz'altro un'avanguardia di quanto capiterà in molti altri distretti vitivinicoli italiani. La nuova OCM vino ha depotenziato tutti i Consorzi di Tutela. Oggi il valore esclusivo di promozione ma non di controllo ha creato scompiglio e ha lasciato molte aziende libere di scegliere anche altre vie secondo loro più opportune. A Soave 12 aziende hanno scelto di uscire dal Consorzio e attivare un protocollo di intesa per la promozione dei loro prodotti. Una scelta che ha creato non poco imbarazzo soprattutto quando, durante una manifestazione come il Soave Versus, agli inizi di settembre, tutti si sono presentati con la propria maglietta e il logo dei Vignaioli Indipendenti.

Niente di scandaloso. Anzi! Io credo che al Soave serva una botta di vita! Era da tempo che continuavo a scorgere un silenzio strano su una delle denominazioni italiane di vino bianco che negli ultimi anni hanno maggiormente operato sul settore della comunicazione. Questo anche grazie ad un anfitrione come il Direttore del Consorzio Aldo Lorenzoni. Poi, come al solito in Italia, quando una cosa non funziona più come prima viene lasciata un pò in disparte e anche nel caso del Soave, ripiombato nella crisi del mercato, si sono visti giornalisti prendere il largo, altri partecipare agli avvenimenti con molta sufficienza altri ancora scrivere con poca convinzione.

Personalmente ho sempre cercato di tenere alto il valore di questa denominazione con la segnalazione di vini e di territori unici e straordinari. Non abbiamo lesinato critiche a scelte consortili un pò troppo spostate verso gli interessi della cooperazione. Non ci siamo nascosti dietro un dito quando abbiamo evidenziato politiche di prezzo eccessivamente dequalificanti questa denominazione. Abbiamo anche affermato che non tutto il Soave può essere definito tale. Che ci sono aree che non meritano questo nome. C'è troppa pianura che sovrapproduce e non offre garanzie di qualità consone ad una grande DOC. Noi crediamo che il coraggio di una scelta anche se talvolta non in linea con la maggioranza, se fatta per dare valore ad un'idea di qualità, debba sempre essere tenuta in considerazione e rispettata. 12 nuovi apostoli del Soave di qualità non fanno male al Soave. Faceva molto più male il silenzio e il disinteresse. Sono sicuro che i Vignaioli del Soave stimoleranno la crescita dell'operatività del Consorzio e attiveranno le aspirazioni delle altre aziende agricole prestigiose che ancora sono esso.

Insomma finalemente, spero,  si sentirà parlare molto di più del Soave. Spero soprattutto che se ne sentirà parlare meglio.

L'invito ai Vignaioli è comunque quello di non eccedere in distinzione ma di mantenere fede ad un valore di appartenenza che non può essere dimenticato. Siete tutti figli dei vulcani!

Da parte nostra l'impegno sarà quello di monitorare quanto succederà e di potenziare quanto di significativo uscirà da questa splendida denominazione. Vi garantisco che si tratta di una scelta un pò controcorrente. Ma l'amore che provo per queste terre e i suoi viticoltori mi convince ancora di più che è una scelta inevitabile.

Vi consiglio quindi di leggere questo bellissimo posto che è apparso sul Wall Street Journal dal titolo A little respect for Soave, please!, un pò di rispetto per il Soave, per favore! Bene iniziamo da qui a rispettarlo di più...

Bernardo Pasquali

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