Acino Parlante
20/10/2009
Ho avuto il piacere di partecipare come giurato con una giuria molto qualificata, al concorso che ha premiato i migliori Merlot d'Italia Categoria DOC e IGT. Aldeno da anni è la manifestazione che si occupa degli internazionali d'Italia. La manifestazione più curata e prestigiosa sul Merlot. Qui valgono solo quelli in purezza e forse per questo motivo coinvolge maggiormente l'interesse del grande pubblico di wine lovers e professionisti del settore.
Il Concorso è coordinato dall'Enologo Paolo Grigolli che con molta abilità ha saputo da anni far acquisire al premio di Aldeno un prestigio internazionale. I campioni anche quest'anno provenivano da tutta Italia con una bella omogeneità geografica. Il Veneto è stata la regione che ne ha presentati di più con 36 campioni su circa 110.
La regione Serenissima oltretutto ha ottenuto ancora una volta ottimi risultati con il primato in più di una categoria. E' un ottimo risultato per una realtà dove gli autoctoni sono i vini di maggior prestigio e quelli più identificativi. Eppure esistono realtà enologiche emergenti dove le pratiche vitivinicole stanno passando dal "damigianato" al grande vino in bottiglia. Ne sono esempio le zone del Piave e dei Colli Berici ed Euganei.
Vediamo quindi i risultati per tutte le categorie:
Categoria DOC e DOCG 2008 e 2007
Categoria DOC e DOCG annate precedenti
Categoria IGT annate 2008 / 2007
Categoria IGT annate precedenti
I risultati mettono in evidenza ancora una volta la vittoria per il secondo anno consecutivo di Giorgio Cecchetto con il suo Sante Rosso. Un premio che merita e per chi lo conosce sa anche che lui ne va fiero di questo vino. Una vittoria che consolida un grande sviluppo enologico e la significativa ricerca di cloni e tecniche agronomiche di valorizzazione di questo vitigno internazionale in terra trevisana, in quel Piave che per molti anni ha brulicato di cantine di basso livello in contrasto con la filosofia produttiva che anima da molti anni Giorgio Cecchetto. Lui crede profondamente in questo territorio non solo per gli internazionali ma anche per il suo Raboso che ormai ha portato agli onori delle più blasonate riviste di settore.
Vorrei sottolineare anche l'ottimo risultato di Cà Lustra dai Colli Euganei. Territori anch'essi che stanno riscattando un passato non proprio qualitativo. Eppure i suoli sono di pregio e i vini rossi con Merlot e Cabernet riescono ad esprimersi al meglio. Anche qui un orgoglio di appartenenza e una filosofia produttiva decisamente rivoluzionaria e contrapposta alla media del territorio fino a qualche anno fa. Sono notevoli gli sforzi assieme ad altre importanti realtà dell'area padovana euganea di strutturare un'elite di produttori che sappiano rappresentare l'eccellenza dei vini di queste terre. Sono processi lunghi e complessi che sicuramente vivono anche di questi prestigiosi riconoscimenti.
Un altra segnalazione la vorrei tenere per il Merlot Sansonina. Già a Vinitaly ho avuto l'opportunità di guidare una verticale a partire dal 1997, anno di inizio di questa bellissima avventura della famiglia Zenato. Un antico vigneto di Merlot sulle terre argillose e limose della Lugana. Un rosso in terra di bianchi come ama definire Nadia Zenato. Un prodotto che riassume un connubio perfetto tra territorio e vigna vecchia da cui nascono uve di profondo spessore aromatico e strutturale. Un vino elegante e potente che lascia emozionare chi ama il vino
Noi ti consigliamo