Acino Parlante
05/08/2011
Venerdì 29 luglio nella straordinaria cornice della fortezza di Civitella del Tronto in Abruzzo, si sono proclamate le Corone che hanno premiato i migliori vini d'Italia secondo la Guida Vini Buoni d'Italia Touring Editore. Una serata bellissima sotto lo sguardo solenne del Gran Sasso Italia con davanti l'azzurro dell'Adriarico. Grande partecipazione di pubblico e soprattutto di produttori, prevalentemente provenienti dalle regioni limitrofe. Mario Busso e Luigi Cremona, i curatori della Guida erano visibilmente emozionati durante la presentazione. A dire la verità anche noi Coordinatori Nazionali ci siamo resi conto che ormai la Guida è diventata uno strumento significativo nel panorama delle guide italiane. Sappiamo che ha raggiunto un ottimo livello di distribuzione e di vendita. Sappiamo che ha ottenuto soprattutto, e i produttori lo testimoniano sempre di più, una grande attenzione e riconoscenza di valore, tanto che sono sempre di più coloro che inviano i campioni alla guida, anche i più blasonati e restii. Questo è certamente merito dei curatori e del Touring che ha creduto sin dall'inizio in questo progetto di valorizzazione degli autoctoni italiani. Ma è dato anche dal valore di Coordinatori nazionali che hanno saputo sposare il loro territorio e farsi umilmente parte di esso. Lo dico per tutti i miei colleghi e un po', lasciatemelo dire, anche per me.
Io sono sempre più onorato di fare parte di questa grande squadra di degustatori a livello nazionale. Ho potuto confrontarmi negli anni con grandi esperti della degustazione e del mondo del vino e ciò mi ha aiutato profondamente.
Vi spiego prima di tutto come si svolge l'arrivo dei vini in finale. Poi mi soffermerò un po' di più sui vini coronati del Veneto e infine vi presenterò la lista di tutte le Corone italiane.
La lunga corsa verso le finali
Tutto ha inizio con una mail o un fax che arriva a tutte le aziende italiane mediato, il più delle volte, dai Consorzi di Tutela. Si tratta della famosa scheda che ogni azienda deve compilare e poi rinviare con i campioni dei vini scelti per essere valutati. La Guida nasce quindi dalla volontà dei produttori, dalle loro scelte dei vini da inviare, dalla voglia di mettersi in gioco. Una volta partiti i campioni, dalle aziende, arrivano ai vari Consorzi di tutela sparsi sul territorio italiano o presso sedi definite dai vari Coordinatori Regionali. Nel Veneto siamo fortunati: infatti tutti i vini delle varie denominazioni sono valutati presso consorzi. I Consorzi stabiliscono il periodo di degustazione sentendo la disponibilità del Coordinatore Regionale, poi catalogano i campioni per tipologia omogenea in modo che ognuno sia schedato con un numero. Arriva il momento delle degustazioni. Ogni Coordinatore Regionale si avvale di collaboratori su territorio con i quali forma delle commissioni di assaggio che sono testate da anni con possibili nuovi ingressi di qualche degustatore. Tutte le degustazioni sono eseguite alla cieca. Le bottiglie arrivano senza capsula e coperte da sacchetti colorati o da altro che non lasci intravedere forma e qualsiasi cosa che possa riportare al produttore. I punteggi sono assegnati solitamente in centesimi ma alla fine quello che vale sono le stelle che vengono assegnate ad ogni campione ed eventualmente l'avvio in finale. Le suddivisioni dei punteggi sono così eseguite:
- 1 stella (fino a 74/100)
- 2 stelle (da 75 a 79/ 100)
- 3 stelle ( da 80 a 84/100)
- 4 stelle (da 85 a 89/100)
- Finale oltre i 90/100
Al termine delle degustazioni per le varie tipologie e denominazioni il Coordinatore Regionale sceglie i vini che meritano di approdare per punteggio raggiunto e omogeneità di valutazione da parte della commissione. Da ciò si apprende che i vini che arrivano in finale sono comunque i migliori vini e i più rappresentativi di quel territorio. Ogni Coordinatore è vincolato da un numero massimo di finalisti. A questo punto il suo compito degustativo per quella regione è terminato!
Alle finali infatti il Coordinatore Regionale non potrà in alcun modo partecipare alle degustazioni della sua regione. Dovrà solo presentare inizialmente le annate per i vari vini e territori. I vini di quella regione saranno degustati dagli altri Coordinatori Nazionali. Lui degusterà altre regioni.
In finale i vini sono sottoposti alla cieca a gruppi di Coordinatori Nazionali i quali dovranno solamente decretare se quel vino può fregiarsi della corona oppure rimanere eccellenza come Golden Star. Solo alla fine delle degustazioni i Coordinatori Regionali sapranno i vini che hanno vinto la Corona. A volte sono appagati...altre volte accettano il verdetto.
Veneto
Il Veneto ha portato in finale 50 vini provenienti dalle varie denominazioni. Di questi 25 sono andati a Corona: la metà, un buon risultato. Mi permetto di suggerire per ognuna denominazione alcune riflessioni postume che aiuteranno a capire anche il significato delle varie scelte fatte.
Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG
Teniamo conto che il fenomeno Prosecco è talmente ampio da essere difficile da decifrare anche ai più esperti. La degustazione preliminare si svolge come ogni anno presso il bellissimo Castello di Susegana a Treviso e l'organizzazione dei campioni è fatta dal Consorzio di Tutela del Prosecco DOCG. IL resto del Prosecco DOC arriva nelle altre sedi di consorzi sui territori dove si coltiva quest'uva. Ormai come si sa da Aquieia a Gambellara. L'annata fresca ha sicuramente offerto dei Prosecco con una maggiore bevibilità e freschezza e con un valore di vegetalità in alcuni casi più accentuato. Meglio i secchi dei Cartizze dove invece sono stati pochi i campioni particolarmente interessanti. Per questo territorio le degustazioni sono state seguite da Paolo Ianna.
Ecco i risultati dei vincitori delle Corone:
La commissione nazionale premia dunque 5 vini. Rimane Golden Star un grande vino che aveva ottenuto ottimi risultati durante le degustazioni preliminari: Col Vetoraz Spumanti - Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Extra Dry 2010.
Piave Lison Pramaggiore
La collega Aurora Endrici quest'anno ha visto l'incoronazione di un solo vino proveniente dal suo territorio di riferimento, il Tessére - Piave Raboso Passito Igt passito 2006.
Soave
Che peccato che questa denominazione stia vivendo una così forte tensione tra Consorzio e Vignaioli. Alla fine mancano nella guida 11 aziende importanti. Tutti i Vignaioli Indipendenti che non hanno accettato che la degustazione dei loro vini fosse fatta nella sede consortile. D'altro canto il Consorzio non voleva accettare che la guida degustasse i vini dei Vignaioli in sede separata. Insomma un tira e molla tragicomico e fastidioso. Con quali risultati? Da un lato la guida si è certamente impoverita sul Soave, d'altra parte la denominazione fa solo brutta figura...ed è un peccato per tutti i bravi produttori che non c'entrano nulla! Comunque alla fine queste sono le Corone per il Soave:
Personalmente dico solo 4 Corone. Soave merita ben oltre ma la mancanza di aziende che solitamente accedevano in finale si è fatta sentire. Io sono un grande estimatore di questo territorio e ci credo! Soave è una denominazione che ha passato e sta passando un momento contraddittorio. Per fortuna ci sono segnali che dicono il contrario. Facciamo tutti, di tutto, affinchè il destino di questo gioiello di territorio possa finalmente sorridere. Io lo farò!
Una postilla...la commissione nazionale non ha valutato a Corona il Soave Il Casale 2010 di Vicentini...peccato: a mio avviso ci doveva andare di corsa!
Custoza
E' una denominazione che sta cercando in tutti i modi di ridarsi un'identità! Il territorio c'è, le colline moreniche sono substrato di qualità per le vigne della denominazione. Il vino dalla degustazione preliminare ha evidenziato ancora una certa eterogeneità interpretativa e soprattutto una qualità non sempre all'altezza. L'annata fresca ha offerto un'opportunità per dei vini più piacevoli e freschi. Eppure sono stati ancora pochi quelli che hanno raggiunto valori significativi. Ci sono piaciuti "i soliti noti", quelli ceh negli anni hanno offerto sempre qualità regolare. Devo però aggiungere che mi sono appassionato anche a nomi nuovi come ad esempio Cascina Mondator per alcuni graffi di carattere posti nei vini. Alla fine la Corona è stata assegnata a
Bardolino
Lo scorso anno aveva vinto un Chiaretto di Raval quest'anno la stessa azienda ottiene buoni risultati su tutti i vini. E' prò tutta la denominazione che a mio avviso continua la sua costante crescita qualitativa. Il millesimo 2010 mi ha offerto la possibilità di una degustazione preliminare di grande piacevolezza. Vini più fini, identificazioni territoriali sempre più evidenti, tipicità e caratterizzazioni organolettiche e aromatiche sempre più intriganti. Sarebbe auspicabile una maggiore omogenenità di interpretazione per i chiaretti che evidenziano invece stili completamente diversi e a volte opposti. Quello che piace però è la pulizia dei prodotti e la finezza dei profumi. Ce ne sono piaciuti molti anche se è emersa la zona più a sud con Bardolino di maggiore consistenza ed equilibrio. La Corona è andata a:
Una nota di merito particolare va alle sorelle Benazzoli che hanno anche quest'anno hanno prodotto uno Spumante Chiaretto di grande piacevolezza.
Lugana
Quest'anno la Lugana è stata degustata assieme con la delegazione Lombardia. Questo vino bianco è in forte escalation di mercato ma c'è da dire pure che qualitativamente ha fatto uno scatto in avanti che ora si sta consolidando sempre più. Il Lugana si è rivelato un grande vino bianco e ha ottenuto quattro Corone in tutta la denominazione. Se consideriamo che è un "fazzoletto di terra" rispetto ad altre denominazioni di vini bianchi italiani capiamo anche il valore dei suoi vignaioli. Dicono che il Lugana sia il vino bianco più facile da vendere oggi...di sicuro è il più buono da bere! La media qualitativa di tutta la denominazione è risultata mediamente elevata con punte molto interessanti. Ci sono aziende storiche ma soprattutto un grande fremento di piccole realt che stanno interpretando in modo corretto il loro territorio. La Corona per il Veneto è andata al:
Uno splendido vino bianco dotato di purezza minerale e di una bella sapidità con una freschezza sostanziale. Semplicemente è un vino emozionante!
Valpolicella
Partiamo subito leggendo le Corone della Valpolicella.
Quest'anno in Valpolicella mi sono arrivati 150 Amaroni in degustazione e questo è il segnale forte della crescita e della maturità che sta ottenendo la guida sul territorio. Ho voluto organizzare una commissione di degustazione di alto profilo che fosse all'altezza di un vino così importante. L'Amarone è la mia passione ma è anche un prodotto di fama mondiale con l'obiettivo puntato sia da parte degli esperti di settore ma soprattutto dell'opinione pubblica e del consumatore. Ho monitorato gli arrivi dei campioni e ho cercato di sensibilizzare a partecipare anche piccole realtà che stanno offrendo prodotti di altissima qualità. Alla fine ho ottenuto un ottimo risultato: poter contare su un panorama produttivo completo che fosse veramente interpretazione di quanto accade oggi in Valpolicella. Il gruppo dei degustatori era composta da:
Per quanto riguarda i risultati emersi dopo la degustazione a Civitella sono soddisfatto anche se avrei sperato in una affermazione anche dell'Amarone Classico della Valpolicella 2006 Casa dei Bepi di Viviani e il Valpolicella Superiore 2008 di Fattoria Garbole di Ettore Finetto.
PS. Un ringraziamento di cuore alle mitiche ragazze del Consorzio della Valpolicella e a Greta in particolare, oltre che al suo Direttore Olga Bussinello. Ottimo lavoro!
Una sottolineatura: sono stati tutti conquistati a Civitella dall'Amarone Basaltico di Ernesto Ruffo. L'amico Antonio Paolini di Roma mi ha detto: "Finalmente un Amarone Buono". Forse ha esagerato ma in effetti lo riconosco. Ernesto Ruffo ho avuto la possibilità di conoscerlo alcuni anni fa durante una verticale che ho guidato a San Bricco e già allora mi aveva impressionato. Il millesimo 2004 è di altissimo livello! Un'altra attestazione di merito va a I Campi di Flavio Prà che va a Corona con due vini. Ci va addirittura con due votazioni all'unanimità da parte della commissione nazionale, sia per il Soave Campo Vulcano che l'Amarone Campo Marna 500. Infine un altro nome che ormai è una garanzia: Marion! Propone vini emozionanti; anche il suo Amarone è votato all'unanimità dalla commissione nazionale.
Ora qui di seguito tutte le Golden Star del Veneto. Attenzione per come è strutturata la nostra guida non sono di serie B. La selezione regionale che si esegue è talmente restrittiva che tutti quelli che arrivano in finale sono già l'eccellenza di un territorio. IN Veneto su migliaia di campioni arrivati solo 50 sono arrivati alle finali. Di questi solo 25 hanno ottenuto la Corona. Le Golden Star sono comunque nell'elite del vino italiano. Uno spaccato di quanto di meglio la nostra enologia nazionale sa proporre.
Bene ora lascio a voi l'ardua sentenza come si dice.