Ci sono concetti difficili da esprimere come quello dell'intimo legame tra uomo e vino. Quella che leggerete è un'ode al vino breve ma precisa. Al vino di Lorenzo.
16/08/2013
Carissimi amici tempo fa ho scritto le mie impressioni per un vino che mi ha emozionato dell'amico Lorenzo Zonin. Il vino proviene dalla sua tenuta in Maremma. Lorenzo si è sposato nel frattempo e ha rinviato in rete quel mio scritto che gli avevo dedicato. Eccolo qui! Il mio pensiero sul vino. Grazie Lorenzo!
Intimo rapporto tra uomo e vino
Ci sono concetti difficili da esprimere come quello dell'intimo legame tra uomo e vino. Ne hanno già parlato Mario Soldati, Luigi Veronelli, Roberto Cipresso e tanti altri. A tal proposito ho deciso di riportarvi in versione integrale il messaggio dell'amico Bernardo Pasquali, giornalista e scrittore. Quella che leggerete è un'ode al vino breve ma precisa.
Leggendo attentamente le sue parole possiamo trovare la quintessenza del vino, il piacere che può darci, al di là delle sue qualità organolettiche, quando entra in contatto profondo con l'uomo, quando si esprime nella sua religiosità, nella sua spiritualità. Mi sento allora meno matto quando penso che il mio vino sia capace di leggere la mia anima e renderla liquida e scarlatta.
"Ho assaggiato Amaranto una sera dell'inverno scorso a casa con la mia compagna Anna. Lei di vino ne sa poco e per uno come me che vive nel vino è un valore aggiunto. Ma sa cogliere le emozioni che il vino emana e questo le riempie gli occhi di luce. E quella sera i suoi occhi erano luce!
L'ho ascoltato in silenzio quel tuo Sangiovese in purezza maremmano. Ad occhi chiusi. Ho cercato di sentirne le vibrazioni, le tensioni dei movimenti al palato. Ho cercato di respirare la terra rossa maremmana, quella che tieni sempre tra le mani nella bellissima foto del tuo sito. L'ho sentita!
Ho apprezzato il sale marino della costa, le variazioni fruttate di questo grande vitigno che lì da te si è inginocchiato davanti a sua maestà la terra e non ha prevaricato. Anzi l'ha assecondata, ha lasciato che fosse lei a dettare le sue condizioni. Ed ecco l'esplosione minerale, quella percezione di energia che pochi vini sanno produrre.
Ad occhi chiusi ho solcato la tua terra e mi sono inebriato della sua luce. Credevo che quel Sangiovese fosse il solito irritante ed esuberante toscanaccio. Invece ho trovato l'armonia della semplicità, l'educazione del tannino, la grazia del frutto ancora pallido ma vivo!
Poi ho trovato un po' del tuo sogno. Di quello che ho sempre provato quando mi parlavi del tuo podere. Ho trovato quell'anima gentile che fa parte di te e che sai esprimere sempre con la tua modestia che è la tua grandezza e forza.
Ed ecco il graffio del vigneron, quello che trovo in alcuni Charmes Chambertin del mio giovane amico vignaiolo che sta male quando lo porti via dalla sua terra e che ne porta un po' con sé per non dimenticarsene mai.
Bravo! Sono emozioni che mi hai regalato e che cerco in un vino. Quella bottiglia l'ho tenuta vuota in cantina. Ho uno scaffale che chiamo emotional glasses...sono vetri che non chiamo più vetri. In veneto li chiamiamo i "morti"...per me sono e saranno sempre vivi ricordi di appassionanti momenti della mia vita.
Io ammiro e invidio i vignaioli. Sai perchè? Hanno la sacra virtù di trasformare materia in spirito. Hanno il dono della terra, dell'amore del creato. Ecco perchè amo questo mondo! Non è solo passione, la nostra credo sia una forma di redenzione.
Un inno al creato, un aggancio rispettoso di gratitudine per quello che la vita ci ha donato. La tua storia di ritorno intimo alla terra mi insegna proprio questo. E anche il tuo Sangiovese, un legame sottile e intimo con la polvere di Maremma."
Bernardo non è il solo che mi ha parlato di questa sensazione bevendo San Cristoforo. Questa storia doveva essere diffusa affinché io ed altri non pensino di appartenere ad uno strano gruppo di essere umani, come quelli che parlano con le piante, gli animali, o con i vini...
PS: il San Cristoforo 2009 è in finale per l'ambito premio "Tre Bicchieri" (guida Gambero Rosso 2012).
Lorenzo Zonin