In periodo di crisi il Biologico tira!

In periodo di crisi il Biologico tira!

Ancora crescita a due cifre per i consumi di Biologico in Italia e si apre dal 6 al 9 settembre il SANA 2014 a Bologna

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04/09/2014

Deflazione? Crisi? Stagnazione dei consumi alimentari? Tutte frasi che non fanno rima con BIO! È un trend ormai inarrestabile quello del Biologico anche in Italia e, superato lo scetticismo da parte del consumatore e lo snobismo da parte dei produttori, oggi il mercato è l’unico a doppia cifra in positivo. Aumentano anche le persone che si sono finalmente avvicinate a questo mondo. Del 4,5% rispetto al 2013, arrivando al 59% secondo gli ultimi dati offerti dall’Osservatorio Nomisma per SANA 2014. Un dato che arriva solo oggi è infine la crescita del 17% del consumo in fatturato dei prodotti biologici sui banchi degli alimentari. Un dato fortemente in controtendenza se si pensa invece che il consumo del prodotto convenzionale è bloccato e soffre molto. La ricerca di salubrità e di certificazione tra i consumatore è sempre più diffusa e, per fortuna, ciò conquista sempre più anche le fasce medie della popolazione italiana. Non è solo un vento in poppa per paesi come la Germania e gli Stati Uniti. Ora ci siamo anche noi! E lo si vede sempre più. Ormai tutti nella gestione del prodotto tendono a trovare elementi salutistici che posano tranquilizzare il consumatore. L’elemento Bio è uno dei fattori più convincenti oggi. Siamo a ridosso della importante manifestazione internazionale SANA, che si terrà a Bologna dal 6 al 9 in Fiera. Un salone che si è riposizionato in maniera molto efficace e che è diventato un appuntamento irrinunciabile per tutti coloro che si occupano di agroalimentare. Rimane dunque ancora un 41% di cittadini italiani che dichiarano di non avere mai acquistato un prodotto bio negli ultimi mesi. Sono tanti ma rimarranno sempre più isolati. Il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno una volta alla settimana e il 22% ogni giorno. Sono dati confortanti che fanno ben sperare il settore economico agricolo che, probabilmente, sulla scorta di tali elementi dovrà agire di conseguenza. Si palesa sempre più un futuro privo di forzature chimiche nel campo…speriamo bene.

P.S. per non restare anche voi relegati nel 37% di prima vi invitiamo a passare da Bologna per un buon turtlèin ma anche per capire dove si sta orientando il mondo sulla nostra tavola.

Bernardo Pasquali

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