Da qualche tempo ho il privilegio di tenere degli incontri di formazione alla degustazione e al linguaggio del vino presso l’Azienda Zenato di Peschiera del Garda. Una realtà che è profondamente radicata nella Lugana e respira il magico ambiente creato dal Lago di Garda.
Nell’ultimo incontro si è voluto testare l’approccio sensoriale a diversi tipologie di vino bianco provenienti dalla denominazione. In batteria in accordo con l’enologo Silvano…..ho inserito un Lugana Santa Cristina del 1998. Una bottiglia che in un certo senso faceva tenerezza con la sua data ristampata sopra un rettangolino dorato. Una bottiglia che emozionava anche perché riportava alla figura di Sergio. Una presenza costante che si sente ancora forte tra le botti della cantina!
La degustazione alla cieca ha consentito di non avere giudizi pregiudiziali da parte dei partecipanti alla degustazione.
Lo stupore era visibile in tutti sin dal momento della mescita. Un colore densamente carico di tonalità dorate e gialle vive. Limpido e molto intenso. Ammaliante!
Nel bicchiere era sinuoso, denso, materico, lo accarezzava con voluttuose lacrime gliceriche.
Sensazioni di piacevolezza dunque, che si sono confermate dall’esame olfattivo. Profumi netti di frutta esotica matura e dolce con una delicata sensazione di agrumi gialli. Minerale con tutta la carica espressiva della Lugana d’antan. Una sensazione nettamente grafitica con note iodate. Fiori gialli con netta predominanza della ginestra e del corbezzolo.
Pulizia al naso che si conferma al palato con una bella freschezza e una vellutata sensazione materica avvolgente. Ottima sapidità e finale dolcemente ammandorlato con piacevolezze evolute di frutta secca dolce.
Vino equilibrato che gode di una notevole bevibilità anche con i suoi 11 anni di vita!
Sergio ZenatoSilvano Tempesta enologo storico dell'azienda ci ha espresso anch'egli lo stupore per questo prodotto ma ci ha addirittura confermato che annate come 1996 e 1997 sono addirittura ancora più espressive e complete.
E' il valore della Lugana, di terreni che agevolano l'acidità nei vini e quindi la loro predisposizione all'affinamento negli anni.
Al termine della degustazione eravamo un po’ tutti emozionati sia perché abbiamo colto una rarità sensoriale di rara perfezione evolutiva…ma soprattutto perché quella bottiglia ci ha raccontato della passione e della lungimiranza di un grande uomo della Lugana: Sergio Zenato. (B.P.)