Una giuria tutta al femminile
31/05/2018
Il 70% di acquisti di vini nel mondo è fatto da donne. Quindi perché non fare giudicare alle donne la qualità di un vino?
Ci hanno pensato i francesi che hanno creato “Feminalise”, un concorso mondiale di vini giudicati da una giuria tutta al femminile. La dodicesima edizione Feminalise 2018 ha visto competere 4300 vini di 14 paesi del mondo valutati da 400 degustatrici di 23 nazionalità diverse.
Per la prima volta a Parigi e per la prima volta giudice a un concorso internazionale, quest'anno c'ero anche io.
Ho degustato e giudicato 48 vini, tutti francesi. Appellation Cremant de Loire, Alsace, Lussac Saint-Emilion, Chinon, Sancerre, Val de Loire, Sancerre, Saumur Champigny e altre AOC. Il punteggio più alto l'ho assegnato a un vino alsaziano (splendidi vini di una splendida regione francese al confine con la Germania). C'erano anche i vini italiani (giudicati da donne non italiane ovviamente) che hanno concorso all'assegnazione delle medaglie e tra tutti questi vorrei elogiare un vino in particolare: il ROSAMATA della Cantina MOSSI 1558 – Vino da uve stramature 2015 (100% Malvasia Rosa) che ha vinto la medaglia d'argento.
La Cantina MOSSI 1558 è stata l'unica cantina dell'Emilia-Romagna premiata con una medaglia a Feminalise 2018 e non è la prima volta che questo vino ottiene riconoscimenti; è tra i vini Top-Hundred di Paolo Massobrio e Bollino Rosso di WineHunter al Merano Wine Fest del 2017.
Il Rosamata è prodotto da un vitigno autoctono della Provincia di Piacenza: la Malvasia Rosa. Nel 1967 il Professor Mario Fregoni del dipartimento viticoltura dell'Università di Piacenza studiò questo vitigno, scoperto un po' per caso in Val d'Arda, e confermò che è una mutazione gemmaria spontanea della Malvasia di Candia Aromatica. Come il suo progenitore anche la Malvasia Rosa è quindi una varietà aromatica.
Le uve del Rosamata provengono da meno di un ettaro di vigna a 240 metri sul livello del mare ad Albareto di Ziano Piacentino. La resa è di 80 quintali per ettaro che viene sapientemente e pazientemente trasformata ogni anno in 400 bottiglie di un bel rosa cerasuolo brillante.
Dopo il taglio dei tralci a metà settembre i grappoli sono lasciati appassire sulla vite e solo a metà ottobre vengono vendemmiati dopo un'attenta selezione delle uve in vigna.
Con un residuo zuccherino di 50g/l, il Rosamata al palato è dolce, floreale, vellutato e la sua eleganza è il tocco di classe che, sono convinta, lo ha portato alla medaglia parigina di Feminalise 2018.
Questo è quello che si merita un vino prodotto da una donna del vino, Silvia Mandini (Responsabile Marketing e Comunicazione della cantina Mossi 1558 - www.mossi1558.com) che, insieme a me nell'Associazione Nazionale LE DONNE DEL VINO, si batte ogni giorno per rivalutare il ruolo della donna nel settore vitivinicolo.
Eravamo undici DONNE DEL VINO italiane a Feminalise 2018 in giuria ed è stato bello condividere questa esperienza con professioniste, giornaliste, scrittrici, importatrici, sommeliers arrivate a Parigi da tutto il mondo. Il mondo del vino ha bisogno di noi donne, la rinascita del nostro ruolo nella società passa anche da qui e sono orgogliosa di dare il mio contributo.
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