Acino Parlante
10/02/2010
Prima di tutto alcune precisazioni sul prodotto. I vigneti da cui provengono le uve sono tutti appartenenti ai cru Conca d'Oro sulla strada che da Sant'Ambrogio di Valpolicella porta a San Giorgio e La Groleta affacciato sul Lago di Garda nell'ultimo lembo a ovest della zona Classica. Sono terreni tufacei con un tappeto superficiale di argilla e scisti non particolarmente spesso. Terreni quindi che mantengono l'umidità delle piante e soprattutto arricchiscono di minerali i succhi delle uve. Sbalzi di temperatura significativi aiutano la maturazione fenolica delle uve e la complessazione aromatica oltre ad incrementare regolarmente la concentrazione zuccherina. Le vigne sono in entrambe i vigneti allevate a guyot e per questo motivo si possono ritenere dei precursori nella zona classica. Il sesto d'impianto porta ad una densità di circa 6000 -- 6500 ceppi per ettaro. Le uve sono quelle tipiche della Valpolicella, Corvina, Corvinone, Rondinella. La poca Molinara rimasta sta per essere sostituita piano piano da Oseleta e Croatina.
In cantina il vino non vede le barriques. E questo ci fa capire ancora di più quanto sia veritiero il fatto che si tratta di vini che trovano l'equilibrio sempre più tardi in bottiglia. Quindi botti grandi di rovere di Slavonia di 35 hl e tonon per una durata totale di tre anni. Poi un affinamento di 6 mesi in bottiglia.
Ecco i risultati delle degustazioni delle annate in verticale.
Amarone della Valpolicella Classico DOC 2006
E' il più giovane e pur potendo essere considerato il più precoce a causa di un'annata particolare, presenta una prontezza di beva inusuale. Ben fruttato di ciliegia amarena e prugna non possiede una particolare ampiezza aromatica al palato ma è certamente fresco e dotato di una media persistenza. Non è un vino che potrà offrire al consumatore la speranza di trovarlo ancora bello vivo tra 10 -- 15 anni.
Amarone della Valpolicella Classico DOC 2005
Qui il tannino è più intenso al palato e il carattere del vino è più complesso. Nei profumi dove prevale la prugna matura e in confettura e una spezia di pepe intenso. Allo stesso tempo un palato abbastanza persistente con un bel finale ammandorlato e un buon equilibrio tra il valore alcolico e il valore acido. È un vino che certamente potrà affinare molto bene in bottiglia anche per circa 20 anni. Dotato di spessore e di bella eleganza.
Amarone della Valpolicella Classico DOC 2004
Un grande prodotto! Bell'equilibrio gustativo con una freschezza strutturale che accompagna un alcool e una glicerina che offrono una sensazione vellutata al palato. Buon frutto e buona mineralità che eleva e affina la pulizia e l'eleganza dei profumi. Al palato è ampio e allo stesso tempo persistente con una bella freschezza e una piacevole sapidità. Terziari eleganti.
Amarone della Valpolicella Classico 2003
L'annata si sente tutta. Il tannino è ancora ruvido e non ha trovato ancora una sua rotondità e positiva complessazione. I profumi non sono belli fini come nel 2004. La nota di cottura nella frutta è ancora evidente. Piace però il suo corpo e lo spessore. Buona persistenza anche se tende a prevalere un fondo amarognolo con un alcool marcante.
Amarone della Valpolicella Classico 2000
Ecco l'equilibrio. Ecco il raggiungimento di un connubio perfetto tra massa, struttura e spessore del vino. Qui i profumi sono complessi, eleganti e inizia a emergere il carattere minerale delle terre bianche calcaree dei vigneti d'adozione. Frutto già maturo, tendente alla ciliegia durona in confettura, alla prugna, al dattero e il fico. Belle nuance di liquirizia e di mentuccia selvatica lo rendono particolarmente balsamico. Rotondo con un finale delicatamente ammandorlato.