Marco Mosconi

Marco Mosconi

Neanche farlo a posta...la località dove si trova la cantina di Marco si chiama Paradiso! E raramente un termine così emblematico è stato così indovinato. Immersa nella splendida valle di Illasi che si inerpica maestosa verso l'alta Lessinia e il Monte Carega, la piccola ma funzionale cantina di Marco è perfettamente integrata con il paesaggio circostante. Lì vicino sorge la bellissima pieve di Santa Giustina dell'anno mille, testimonianza dei primi insediamenti monacali che qui hanno mantenuto viva la tradizione e la cultura vitivinicola romana dopo le invasioni barbariche.
 
C'è un silenzio ancestrale tra le vigne di Marco. La valle di Illasi è antica. La cultura della vite e dell'olivo l'hanno solcata da millenni, disegnandone suggestioni paesaggistiche che ancora oggi ne fanno uno dei luoghi più eleganti di tutta la provincia di Verona.
 
Da qui parte la bellissima avventura di questo giovane geometra innamorato dell'uva e del vino. Non sono molti anni che vinifica in proprio le uve di proprietà. Precedentemente anche lui faceva parte di quella numerosa schiera di fornitori d'uva alle cantine sociali che è un classico della cultura contadina veronese di queste vallate. L'idea di Marco però è quella di attivare una viticoltura di alta qualità, rigorosa, selettiva. Una viticoltura che andasse a valorizzare il proprio territorio e una cultura enologica moderna con vini di alto profilo organolettico. Tutto questo perché gli straordinari suoli di Illasi lo permettono e il clima pure. Inoltre per Marco è una sfida...mettere nel bicchiere un prodott che raccontasse la sua idea di vino di Illasi. Un tributo sincero a questi luoghi e ai sacrifici della propria famiglia.
 
Le sue proprietà in Valpolicella si estendono nella zona di Montecurto tra Illasi e Mezzane di Sotto. C'è solo un progno, un piccolo torrente ciottoloso e secco, che separa i due grandi territori veronesi dei due comuni vallivi. Poi Marco ha stabilito un accordo con un suo amico vignaiolo che possiede i vigneti sulla dorsale delle colline a ovest che salgono verso i Lessini. Terreni calcarei e marnosi che vanno da 250 a più di 400 metri. Marco ci tiene molto a quella vigna da cui ricava le uve migliori. Mi fa assaggiare le uve in appassimento provenienti da tre fasce di altitudine di quel vigneto e mi fa cogliere in maniera inequivocabile anche il valore differente di qualità delle uve. Più ci si eleva verso la sommità del vigneto e più si coglie la forza espressiva del succo nell'acino, l'acidità, la sapidità, il corredo aromatico e soprattutto nel Corvinone il valore della spezia nera!
 
La Valpolicella di Marco è volutamente "secca" nel senso che i suoi vini non ammettono residui zuccherini eccessivi. Infatti  non possono per certo essere definiti ruffiani. Se lo dite Marco si arrabbia. Tutto il suo lavoro maniacale nella conduzione dei vigneti e delle fasi di vinificazione in cantina sono praticamente orientate alla naturalezza, al rispetto delle stagionalità, alla valorizzazione di suoli perfetti per i vini neri. Ma tutto nel concetto di vini di ottima beva, per niente sovrastrutturati, eleganti e dotati sempre di suadenza tannica e di fine mineralità.
 
Il suo Amarone è in fase maturativa nelle bottiglie e nell'ultima degustazione che ho avuto il piacere di fare insieme a lui ha messo in evidenza tutti questi caratteri sopra menzionati. C'è anche una ricerca del frutto spasmodica. Gli affinamenti  sono volutamente controllati e mantenuti nei tempi minimi. I legni sono di media tostatura e tutti francesi. Preferisce la botte Marco!
 
Di ottima beva anche il suo Valpolicella Superiore con una ciliegia croccante dotata di una lunga persistenza. Florealità al naso indice di una bella pulizia e mineralità. Costante che si mantiene anche su tutti gli altri vini della Valpolicella.
Marco fa parte di quella nuova generazione di vignaioli che stanno orientando la qualità delle produzioni  nel rispetto delle tradizioni e dei territori d'origine. Sono giovani intransigenti che amano la terra, orgogliosi della propria storia e fiduciosi sul loro futuro.
 
Bernardo Pasquali